gli Arazzi di Vittoria Montalbano




Biografia


Vittoria Montalbano, veneziana di origine, vive e lavora ad Asti.

Affascinata dall’arte della tessitura, nel 1963, giovanissima, inizia a lavorare con Ugo Scassa nel periodo in cui, sotto la direzione artistica di Corrado Cagli, nascono gli arazzi tessuti appositamente per essere collocati nei grandi spazi delle turbonavi Leonardo, Michelangelo e Raffaello.

Nell'Arazzeria Scassa vengono realizzati splendidi arazzi a partire dalle opere dello stesso Cagli e di molti artisti come Mirko, Guttuso, Clerici, Spazzapan, Sironi, Avenali, Tadini, Gribaudo, Corpora, Santomaso, Turcato, Capogrossi, Vedova ed altri ancora. Vittoria Montalbano collabora all’esecuzione e alla messa in opera di gran parte di essi.

In quell’ambito Vittoria Montalbano collabora al restauro di un arazzo del Bronzino.

A partire dalla morte di Cagli, avvenuta nel 1977, Vittoria Montalbano inizia un percorso di ricerca delle modalità operative più corrette nel rapportarsi al tessuto istoriato. Le rintraccia nel capovolgimento del rapporto tra l'arazzo e l'opera da cui esso trae origine. L'arazzo non deve essere la copia di un preesistente quadro, ma al contrario, come era alle origini dell'arte arazziera, il punto di partenza non deve essere opera autonoma, ma progetto di arazzo sin dal primo momento.

L’acquisizione della conoscenza della tecnica della tessitura da parte dell’artista gli permette di concepire l’arazzo come idea originaria e, quando possibile, gli permette di partecipare, idealmente a quattro mani, alla sua realizzazione, intervenendo se necessario sia sull'arazzo che sul progetto.

Il suo percorso è condiviso dal poliedrico artista Valerio Miroglio. Con lui, dopo aver abbandonato l'arazzeria Scassa nel 1977, dà vita, nel 1980, all’arazzeria Montalbano. La nuova creatura si propone di tenere in vita un patrimonio culturale che poteva andare perduto: la realizzazione in chiave moderna di un manufatto nel totale rispetto dell’assunto che lo vuole opera unica ed irripetibile.

Valerio Miroglio mette la sua sensibilità di pittore e scultore a servizio dell’arte arazziera. Sotto la sua direzione artistica e quella tecnica di Vittoria nascono circa venti arazzi, alcuni dei quali di grandi dimensioni.

La bellezza degli arazzi realizzati stimola la creatività di artisti contemporanei come William Xerra, Marco Gastini, Eve Donovan ed altri. Essi sentono la necessità di conoscere a fondo la tecnica della tessitura prima di progettare un bozzetto le cui potenzialità espressive verranno esaltate nella certosina cadenza policroma di trama e ordito di Vittoria Montalbano. Altri progetti ed arazzi si aggiungono così a quelli di Miroglio.

L’Arazzeria Montalbano è anche un luogo di cultura e di confronto. Vi vengono allestite mostre di pittura e scultura.

Tra il 1986 ed il 1990 viene pubblicato il “Bollettino della Vittoria”.

Nel 1991 scompare Valerio Miroglio

Nel 1992, in occasione delle Colombiadi, viene presentata una sua mostra di arazzi e progetti per arazzi al Museo Italo Americano di S. Francisco. E’ dello stesso periodo la realizzazione in arazzo del marchio per la manifestazione “ A Jewel For Life” di New York, ora in possesso della moglie dell’allora sindaco della città Mario Cuomo.

Gli arazzi realizzati da Vittoria Montalbano trovano collocazione presso enti pubblici e presso privati, sia in Italia che all’estero (Germania, Francia, Stati Uniti). Un’importante opera a tema religioso è stata donata da privati a Papa Karol Woytila ed esposta nei suoi appartamenti.

Da quel momento Vittoria Montalbano continua, da sola, sulla strada intrapresa.

Vittoria Montalbano perfeziona il suo linguaggio fino a portare le astratte concezioni di Sandro De Alexandris su strade anche diverse dall’antica tecnica ad alto liccio. Gli arazzi si susseguono: “Subway” viene pensato da Francesco Preverino nella metropolitana di New York, un’altro arazzo realizzato su progetto dello stesso Preverino è destinato al nuovo Palazzo di Giustizia della città di Asti. E’ invece dell’alessandrino Gianni Baretta "Fluens", un arazzo realizzato per il Museo della città di Alessandria.